“Mi sono incantato a Vicenza di fronte a una vetrina, allestita da una libreria, dov'erano disposti gli oggetti per il Carnevale: identici a quarant'anni fa probabilmente a cento se ne avessi il ricordo, salvo la confezione, che si è fatta più curata... La città è diventata industriale, è illuminata al neon, gli empori all'americana cacciano via le botteghe d'un tempo, ma la natura sotterranea e avvilita spunta in queste occasioni. Forse gli oggetti di cui parlo non erano fabbricati sul luogo, ma confezionati in serie, forse in un paese straniero. Ma qualcuno li aveva scelti secondo quel gusto preciso, a esclusione di tutti gli altri, e sono certo, senza nulla di intenzionale, solamente perché così gli veniva fatto. Cosí in un luogo, e non in altri, nascono determinati frutti, il bergamotto sulla punta della Calabria, qui il dattero e lì la pesca.”
Piovene, 1961
[P.S. domani vien "giovedì gasso"]
Piovene, 1961
[P.S. domani vien "giovedì gasso"]
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