ABACO DI SOLUZIONI
ACQUA
A Vicenza non c'è rapporto d'acqua, cose se ci si vergognasse...
Metafora dell'acqua: stato liquido = sociale, stato solido = costruito; stato gassoso = l'imprevisto.
Fluidificare.
Resistono dei piccoli micro-affacci: ricucire gli elementi di passaggio pubblico lungo il fiume.
Strategie per materializzare la forma e la consistenza del fiume.
A-FISICO
Rompere gli schemi più che le strade: cambiare l'odore con una operazione “chimica”. Il discorso di modificazione fisica, da solo, non basta.
La comunità di può riconoscere con “relazioni generative”.
Le zone umane.
ARCHITETTO CHIERICO / ARCHITETTO CORTIGIANO
AUTOMOBILE IN CENTRO
La macchina ha sconvolto il nostro territorio.
Si può pensare un centro tutto pedonale/ciclabile?
Quello che manca in centro sono i parcheggi (sotto) e il verde (sopra).
Il parcheggio non è la strada: togliere le auto dalla strada.
BATRACOMIO-MACHIA
CITTA' SIMBOLICA (NON DIABOLICA)
Città Babele – Città Gerusalemme.
San Paolo: “Tutto e lecito, ma non tutto edifica” (prima lettera ai Corinzi 10,23).
Abitando la città noi ci sentiamo abitati da un senso.
La città antica piace a tutti: pantofola vecchia. I centri storici ci appaiono armonici, quasi come siano bio-degradabili.
COLLAGE ARCHITETTONICO / RICICLAGGIO ARCHITETTONICO
Il semiotico/citazionista = tutto ricicla; il dandy/gesuitico = la cosa in sé.
Fare la lista della spesa?
Non certezze ma con certezze soggettive.
COMMERCIO IN CENTRO
Il centro sta diventando il garage per andare fuori al centro commerciale.
DISTINGUERE L'URNA DAL PITALE
DIVERSITA'/UGUAGLIANZA
Una idea semplice ma molto difficile da realizzare in architettura: gli esseri umani sono simili, ma al tempo stesso ognuno è diverso dall'altro.
ECCEZIONE/CASO
La pianificazione, oggi, non può più essere statica, deve includere la possibilità dell'imprevisto. Bisogna liberare gli strumenti di gestione.
Un tempo si cercava di evitare l'azzardo. Come coniugare l'azzardo nella pianificazione?
Il format del piano ci protegge dal temendo ma ci toglie l'eccezionalmente buono: favorisce la mediocrità.
L'incidente non è prevedibile, bisogna permettere di accogliere l'incidente nella programmazione per indirizzarlo: poter cambiare direzione.
In arte c'è la combinazione di caso+congruenza, cioè non esiste un algoritmo che ci aiuti ad essere “creativi” ma l'occasione casuale, va mantenuta per scelta.
FORMA
La modernità tende ad evitare la forma, la deriva dall'esterno: diagrammi di flussi di persone o macchine... Ma alla fine l'architetto deve dare una forma. Allora se utilizzo un “processo” la forma diviene irrilevante.
Non cerchiamo la forma ma il programma.
Non importa la forma ma il grado di partecipazione.
FRAMMENTI
Manifesto del terzo paesaggio: zone di frangia non cementate, biodiversità. Non scacciare il diverso.
E' più potente il tutto o il frammento? Un pezzo di organismo che riattiva le coronarie.
Lo scarto come plus.
Se i margini sono ipotecati: si lavora sulle interiore, sullo snodo carnale, sul fegato (per poi farlo alla veneziana).
G_LOCAL
GRADO DI EVOLUZIONE
Disegnare un calco della città da riempire con lo stesso grado di definizione dappertutto: è rigido. In alcune zone si può essere sicuri di alcune cose e in altre si lascia sfumato.
IL “FESTIVAL DELL'ARCHITETTURA” A VICENZA?
LUOGHI CENTRALI
A Vicenza 3 piazze rappresentano 3 poteri: Piazza dei Signori = politico; Piazza Duomo = religioso; Piazza Castello = industriale.
La Basilica non è un “luogo museale” pianificato. Bisogna pensarla come occasione: il “programma” non l'edificio. La mediateca? L'emeroteca? La sala riunioni-congressi legata all'evento ma utilizzabile a “ciclo continuo”?
Forse a Vicenza non vi è la massa critica, ci vuole uno spazio calibrato, non il grande oggetto ma i luoghi a contorno.
Un ingresso splendido: portare Vicenza in Piazza Matteotti.
Alzo il tappeto e metto le immondizie sotto.
Microcittadella.
MEDICINA/ARCHITETTURA
Vicenza storica è densa di “neuroni”, mancano i “neurotrasmettitori” (senza, la città muore).
Oggi, la città è ancora concepibile come “organismo vivente”?
Un organo, sempre sotto stress, cede: disequilibrio equilibrio e poi nuovo disequilibrio.
MISTURA
Miscelazione contro la zonizzazione monofunzionale.
Meticciato / Pourpurrì.
Mix Pubblico-privato.
Trasversalità.
Ibridazione.
Mixitè = lo straniero porta la “novitas” in città.
Temporanea coesistenza di tutti gli elementi.
Attraverso.
Pelle camaleontica, mimetica, seppia.
NON DETTO
Fare del silenzio una religione. Silenzio pieno.
Non decidere è la scelta più radicale, oggi.
OLANDO
“Se hai 27 anni, sei olandese e figo; dici:
progetto un giardino arancione sospeso in aria, tutti dicono: che bella idea!. Se sei italiano ti dicono: ma va' a cagare.”
ORBANISMO
Urbanistica interstiziale.
Architettura sfoderabile.
Non quello che l'architetto vuole ma ciò che vede l'occhio.
OSSESSIONE SISTEMICA / OCCASIONI PUNTUALI
Dare ordine a ciò che è provvisorio.
PIANI
Rendere visibile il piano orizzontale della città e far emergere alcuni elementi verticali.
Lavorare sul suolo: a strati.
PLURALITA'
Visione multicentrica e contemporanea.
Mettere-insieme: interconnessioni.
Spazi poliedrici-simultanei.
Non più uno stile unico ma cambiare registro in base ad ogni specifico luogo.
Il disabile pensato da subito, le para-attività, gli alloggi temporanei, centro down, residenze schizzofreniche...
PRE_VISIONARI
Diventare chimici, Sherlock Holmes ed Eta Beta.
QUALE VIENE PRIMA?
- Testo/Musica
- Programma/Forma
Il moderno è affascinato dall'arte popolare folk, e fa il folk-rock.
RAPPORTI
La città non è costruita da case, ma da rapporti tra persone: se oggi i rapporti cambiano, cambia l'idea di città.
Gli spazi più sono piccoli/compressi più costringono a unire.
RINATURALIZZARE
Non c'è sono il pietroso e l'acquoso: portare dentro il ritorno vegetale.
Città litica-mineralizzata.
Biodiversità in un luogo di pietra?
Terren vague.
RI-SIGNIFICAZIONE
TEMPO/SPAZIO
Abbiamo cercato di gestire il volume e lo spazio ma abbiamo malgestito il tempo. Bisogna stabilire meccanismi dove non tutto viene deciso, dove ci sia la capacità di correzione nella programmazione.
L'architettura è un vassoio che, all'apparenza, parla di spazio; ma, in verità, parla di tempo.
Diventerà sempre più costoso avere terreno per costruire, bisogna, quindi, usare gli edifici con “funzioni” a tempo, nell'arco di tutte e 24 le ore del giorno. La casba funziona 24 ore su 24.
Cubatura/ore utilizzo = costo. Se utilizzo solo 8 ore su 24 pago lo spazio tre volte tanto!
Diversi usi nello stesso spazio. Macchina intercambiabile sempre accessibile.
Progettiamo con i tempi lunghi. Abbiamo accelerato troppo: rimettiamo in circolo l'idea dell'albero coi tempi lunghi.
TESSUTO
Edifici disgregati funzionalmente per “punti”, non densificati.
Intarsio nel tessuto: la sofisticazione italiana.
TESTO
La parola ha il primato sul disegno...
Di-lemmi.
Non graforroico.
THE GREEN PALLADIO
Attenzione agli atteggiamenti morali: il “verde” fa bene a tutto... Ma il “verde” cos'è: un colore. Non è un buono universale in sé, così come il costruito statico non è un male.
Una città (non) è un albero.
TRASFORMAZIONE
La metafora non genera architettura.
VISIONE AMBIGUAMENTE DOPPIA DELLA CITTA'